Pilates

Pilates

Lunedì e Giovedì dalle 11,00 alle 11,55 – corso Open –  insegnante Chiara Borsatti>>
        – inizio corso lunedì 9 settembre

Lunedì e Giovedì dalle 18,00 alle 18,55 – corso Base  – insegnane Alessia Pedrolini
      – inizio corso lunedì 16 settembre
Lunedì e Giovedì dalle 19,00 alle 19,55 – corso Intermedio – insegnante Alessia Pedrolini
– inizio corso lunedì 9 settembre

Il metodo Pilates è una ginnastica che insegna ad assumere una corretta postura e a dare maggiore armonia e fluidità nei movimenti. L’obiettivo del suo ideatore era appunto quello di rendere le persone consapevoli di se stesse, del proprio corpo e della propria mente per unirli in una singola, dinamica e funzionale entità. In un certo senso egli cercò di fondere i migliori aspetti delle discipline fisiche occidentali con quelli delle tecniche orientali.

L’obiettivo del metodo Pilates consiste nel portare l’individuo a muoversi in economia, grazia ed equilibrio attraverso il rispetto dei princìpi base che costituiscono la tecnica:

. Concentrazione: attenzione richiesta in quanto ogni esercizio coinvolge tutto il corpo, non singoli distretti muscolari. Diventa fondamentale la consapevolezza della postura durante l’esecuzione dell’esercizio. Inoltre, concentrandosi sui movimenti, la mente si distacca dalle preoccupazioni e dalle ansie fino a raggiungere un profondo rilassamento

. Controllo: attraverso la concentrazione si deve arrivare ad avere il totale controllo di ogni gesto, attivando così una adeguata consapevolezza che evita gli infortuni.

. Fluidità del movimento: nessun movimento viene eseguito in modo rigido o contratto, né troppo rapido o lento. In ogni movimento ci deve essere armonia, grazia e fluidità, unite al controllo del corpo. Secondo Pilates la fluidità dei movimenti è legata anche alla forza del baricentro.

. Precisione: la mancanza di controllo di ogni minimo gesto porta inevitabilmente a una scorretta interpretazione ed esecuzione dell’esercizio. Dalla precisione dei movimenti ha origine il bilanciamento del tono delle varie regioni muscolari che si traduce, nella vita di tutti i giorni, in grazia ed economia di azione.

. Respirazione: inspirazione ed espirazione fluide e complete sono parte integrante di tutti gli esercizi. Il respiro deve essere coordinato con i movimenti; per questo ogni esercizio del metodo Pilates è accompagnato da precise indicazioni per una corretta respirazione, che va rieducata per liberare al massimo il diaframma.

. Baricentro: quello che Joseph Pilates definiva come powerhouse, è il centro di controllo dell’intero corpo, l’area compresa tra la fine della cassa toracica e il bacino. Lo scopo del lavoro su questa area è quello di portare tutto il corpo a una postura perfetta.
Se i muscoli di tale area sono deboli, qualsiasi disturbo della schiena tenderà a peggiorare ed essa sarà sempre più esposta a lesioni ed affaticamento.
Una postura corretta è favorita dal rafforzamento del baricentro. Si pensi ad una zona compresa tra due linee orizzontali: una passante per le spalle e l’altra per le creste iliache superiori. Si ottiene così il cosiddetto “frame” (cornice), diviso da una linea verticale centrale che rappresenta il giusto equilibrio delle forze.
Il lavoro del metodo Pilates si concentra soprattutto su questa linea centrale e sul controllo del corretto allineamento della cosiddetta cornice.
Il controllo del baricentro viene inteso anche come stabilizzazione del bacino tramite il lavoro sinergico dell’aerea addominale e quella lombare, volto al mantenimento della posizione neutra.

 

Un po’ di storia:
Il metodo ebbe origine circa un secolo fa, in Germania, per opera di tale Joseph Hubertus Pilates, allora ancora un ragazzo che si mise a praticare una ginnastica simile al body building, con l’intento di migliorare la propria forma fisica. Egli era infatti gracile e malaticcio, tanto che riteneva di poter contrarre la tubercolosi, ma inventò un sistema di ginnastica talmente efficace che a quattordici anni posava come modello per disegni anatomici.
Successivamente diventò un appassionato sportivo: tuffatore, pugile, ginnasta, sciatore e persino acrobata da circo.
Lasciò la Germania per recarsi in Inghilterra nel 1912. Allo scoppio della prima guerra mondiale fu internato e iniziò ad allenare gli altri prigionieri con la sua sequenza di esercizi a corpo libero sul tappetino che oggi si chiama Matwork, mentre Joseph lo battezzò “Muscle contrology”. Egli prestò anche la sua opera come infermiere, sperimentando l’adozione di molle attaccate ai lettini dell’ospedale, studiate per consentire ai degenti di fare ginnastica e tonificare i muscoli prima ancora di rimettersi in piedi e camminare.
Le molle, impiegate come resistenze ai movimenti, diventarono lo strumento base del suo metodo. Negli studi di oggi troviamo l'”Universal Reformer” e “Cadillac”, le due macchine che sfruttano la resistenza delle molle.
Dopo la guerra, Pilates tornò in Germania per un breve periodo, ma poi si trasferì a New York, dove il suo metodo ebbe un immediato successo presso ballerini quali Gorge Balanchine e Martha Graham.
Fino a non molto tempo fa esso rimase un segreto limitato all’ambiente dei ballerini classici, finché venne scoperto da atleti, attori e gente comune. In questi ultimi anni il successo del metodo non ha fatto che aumentare.
A differenza  di molti tipi di ginnastica, il metodo Pilates segue rigorosamente princìpi fondati su una precisa base filosofica e teorica. Non si tratta quindi di un semplice insieme di esercizi, ma di un vero metodo che si è sviluppato e perfezionato in più di sessanta anni di pratica e di osservazione. La versatilità della tecnica ha permesso il suo utilizzo in campo riabilitativo.
Nel metodo la posizione e il movimento di ogni parte del corpo sono molto importanti e il corpo si muove come un sistema integrato. Quanto più correttamente si usa il corpo nel corso degli esercizi, tanto più correttamente verrà usato in qualsiasi altra circostanza: la postura migliora e scompaiono rigidità e tensioni, nonché i problemi della schiena derivanti da una postura scorretta.

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